Deborah e Claudio: storia di un matrimonio in Sardegna

Ventiquattro mila chilometri di natura. E’ la storia che ogni fotografo di matrimonio vorrebbe raccontare. Ventiquattro mila chilometri di coste immerse in un mare che, quando Dio ha creato il mondo, ha forse usato come specchio del Paradiso. Basterebbe questo per spiegare la potenza di una terra, talmente bella da apparire, nel mondo, come un’incredibile miraggio. Una terra, la Sardegna, che per un giorno si concede come sfondo a due persone che l’hanno scelta come tela su cui dipingere la loro storia.

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23 settembre 2016: il matrimonio in Sardegna di Deborah e Claudio.
Il luogo, la vita di una coppia, le emozioni che a un fotografo di matrimonio appaiono la perfetta sintesi del suo lavoro
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È un paesino che ospita poco più di duemila abitanti, Golfo Aranci. Una lingua di terra in mezzo al mare, piccola ma totale rappresentazione del territorio a cui appartiene; in essa, poi, una distesa di sabbia fine e bianca, capace di alzarsi con il più leggero soffio di vento, che fa da cornice alle acque di uno dei mari più cristallini. È la spiagga Fino Beach: lo scorcio sardo che ha ospitato il matrimonio di Deborah e Claudio, il 23 settembre 2016. E che io, in qualità di loro fotografo di matrimonio, ho avuto l’onore di seguire.

Ci sono situazioni, poi, che sembra siano un sogno: uno di quei sogni in cui certi posti appaiono come piccoli punti luce, quando inizialmente non comprendi pienamente di cosa si tratta. Solo avvicinandoti, poi, scopri che si tratta di un piccolo angolo reale, punta di diamante di un luogo già incantato di per sé. Così appare l’Albero Capovolto, il Bed and Breakfast di Golfo Aranci. Baciato dalla luce del sole anche al tramonto, l’Albero Capovolto ha i profumi di una terra incontaminata, i suoni della natura più realistica, la visione delle più romantiche delle atmosfere. Ed è qui, all’Albero Capovolto, che i festeggiamenti sono iniziati: la sera precedente al matrimonio, infatti, Deborah e Claudio hanno organizzato un aperitivo con i loro ospiti.

Si dovrebbe provare a chiudere gli occhi. E, dopo, immaginare di immergere i piedi nelle sabbie calde della Sardegna, dopo aver percorso metri e metri con la pelle nuda su prati curati. Si può, poi, immaginare la felicità di una coppia che, insieme alla sua bimba, decide di dare un nuovo nome alla vita fino a quel momento condivisa. E lo fa insieme ai propri familiari, agli amici più cari. In una terra che non è che la raffigurazione di tutte quelle favole che, col sapore agrodolce della salsedine, diventano realtà.

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